L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha pubblicato, il 14 dicembre 2015, la segnalazione rivolta all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) in merito alla delibera della medesima autorità n. 396/15/CONS.
La segnalazione (AS1232) è stata inviata ai sensi dell’art. 21 della L. n. 287/90 e riguarda il possibile impatto anticoncorrenziale del nuovo servizio di Posta Prioritaria Pro, che la citata delibera ha incluso nel servizio universale.
In primo luogo, l’AGCM evidenzia che tale inclusione costituisce un ampliamento del Servizio Universale, nonostante l’AGCM stessa aveva in precedenza segnalato l’opportunità di restringerne l’ambito applicativo, al fine di favorire la concorrenza nell’ambito dei servizi postali.
In secondo luogo, l’Autorità rileva che le caratteristiche del servizio Posta Prioritaria Pro (prezzi, tracciabilità, tempistiche, ecc.) lo rendono idoneo a soddisfare le esigenze di spedizione di beni di modesto valore economico, anche senza necessità di ricevuta di ricevimento, come nel caso della maggior parte dei beni acquistati via e-commerce.
L’Autorità ha rilevato che prerequisito necessario per l’inclusione di tale servizio nel novero del Servizio Universale dovrebbe essere la carenza sul mercato di servizi con caratteristiche simili e tale carenza deve essere provata sulla base di analisi economiche. Nel caso di specie, però, le esigenze a cui risponde la Posta Prioritaria Pro sono già soddisfatte da altri operatori presenti sul mercato, quali i corrieri espressi, e l’Autorità non ha rinvenuto alcuna analisi economica atta a supportare l’inserimento del nuovo servizio.
Conseguentemente, il servizio di Posta Prioritaria Pro si pone in competizione con i soggetti, come i corrieri, operanti sul mercato e ciò potrebbe portare ad una discriminazione degli operatori postali rispetto a Poste Italiane, con la conseguente alterazione delle dinamiche concorrenziali sul mercato rilevante.
E ciò soprattutto con riferimento all’attività connessa allo sviluppo dell’e-commerce, vale a dire la consegna di invii postali con oggetti di modesto valore. In questa attività Poste Italiane verrà ad operare beneficiando di contributi pubblici e godendo dell’esenzione IVA e così potrà fare leva su vantaggi concorrenziali non disponibili ai concorrenti che prestano servizi analoghi. Secondo l’AGCM tali considerazioni valgono anche, e a maggior ragione, in una prospettiva futura qualora venisse azionato il fondo di compensazione e dovessero essere quindi individuati gli operatori chiamati a parteciparvi.
L’AGCM auspica quindi che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni riconfiguri il servizio universale alla luce delle osservazioni svolte.
Il testo della segnalazione è disponibile qui AS1232
Fonte: AGCM