L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha pubblicato, in data 12 settembre 2016, il parere rivolto alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta ed al Ministero della Salute (AS1290).
Il parere è stato formulato ai sensi dell’art. 22 L. n. 287/90 e riguarda le modalità di erogazione gratuita, a favore dei soggetti che soffrono di celiachia, dei prodotti alimentari senza glutine, adottate dalle singole Regioni nel territorio italiano.
La legislazione italiana prevede il diritto all’erogazione gratuita dei prodotti dietoterapeutici senza glutine. Nel rispetto di tale diritto, le singole Regioni hanno previsto modalità differenti di accreditamento del contributo pubblico e di erogazione dei prodotti senza glutine ai soggetti cui venga diagnosticata e certificata la malattia celiaca: si passa dall’utilizzo di buoni cartacei mensili, forniti dall’ASL di appartenenza, all’utilizzo della ricetta rossa, all’uso di buoni digitali al posto di quelli cartacei, con accreditamento sulla tessera sanitaria dell’importo mensile destinato all’acquisto dei prodotti dietetici. Certe Regioni hanno poi stabilito di rendere utilizzabile il contributo pubblico, sia esso in forma cartacea o digitale, unicamente presso le farmacie (e/o le parafarmacie e/o gli esercizi commerciali specializzati), con esclusione di altri punti vendita (dove è possibile reperire i medesimi prodotti dieto-terapeutici): l’Autorità ritiene che tale esclusione sia idonea a determinare un’ingiustificata restrizione della concorrenza.
L’AGCM puntualizza infatti che la possibilità di acquistare gli alimenti necessari alla propria dieta presso diversi esercizi commerciali (anche negozi specializzati e punti vendita GDO) non solo garantisce una maggiore opportunità di scelta per i consumatori celiaci, ma anche uno stimolo concorrenziale per la riduzione dei prezzi a vantaggio di chi soffre di tale patologia.
Allo stesso modo, l’Autorità sottolinea l’importanza di dare la possibilità agli aventi diritto di frazionare la propria spesa, utilizzando i propri documenti di credito in tempi ed esercizi diversi, sempre al fine di garantire un ampliamento reale delle possibilità di scelta dei consumatori, assieme ad un aumento effettivo del numero e tipologia dei negozi convenzionati con le ASL. Solo in tal modo, termina l’Autorità, si garantisce infatti la concorrenza tra diversi prodotti e canali di vendita.
Per leggere il testo del parere: as1290
Fonte: AGCM