Con provvedimento del 4 maggio 2017, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di chiudere le due istruttorie, avviate nel settembre scorso per presunti abusi di posizione dominante posti in essere da Enel Produzione S.p.A. ed Enel S.p.A (A498A) e da Sorgenia S.p.A.
Come si ricorderà, l’AGCM aveva deliberato l’avvio di due procedimenti considerati a seguito di una segnalazione dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico, secondo la quale nel periodo tra il 27 marzo e il 15 giugno 2016, in talune fasce orarie, le imprese investigate avrebbero applicato a Terna, gestore della rete di trasmissione nazionale, prezzi eccessivamente gravosi nella vendita dei servizi di accensione dei propri impianti nell’area di Brindisi, indispensabili per garantire la tensione della rete elettrica locale. Secondo l’ipotesi accusatoria, le condotte poste in essere avrebbero determinato il tendenziale azzeramento dei programmi di produzione dei rispettivi impianti nella zona, obbligando Terna a disporre l’avviamento di alcune unità produttive sul mercato dei servizi di dispacciamento. In quanto controparte commerciale obbligatoria, tanto Enel Produzione quanto Sorgenia si sono quindi trovate nella condizione di fornitore indispensabile in talune fasce orarie del periodo in questione, posizione sulla quale sembrano aver fatto leva per imporre a Terna prezzi sproporzionati rispetto al costo del servizio offerto.
In tale contesto, con provvedimento n. 26421 del 1° marzo 2017, l’AGCM ha deliberato di pubblicare gli impegni presentati da Enel ed Enel Produzione, nell’ambito del procedimento A498A.
Su tali premesse, l’Autorità ha chiuso l’istruttoria avviata nei confronti di Enel Produzione ed Enel, accettando gli impegni da esse presentati. L’AGCM, in particolare, ha ritenuto gli impegni proposti, tali da consentire un importante contenimento, per il tempo necessario allo sviluppo infrastrutturale della rete locale, dei costi sostenuti da Terna nell’acquisto dei servizi di dispacciamento. Il gruppo Enel si è infatti auto-imposto, per gli anni 2017, 2018 e 2019, un limite massimo alla redditività del proprio impianto di produzione di energia elettrica di Brindisi Sud che, secondo l’AGCM, garantirà una riduzione dei costi in bolletta per le famiglie e le imprese pari a 507 milioni di euro per questi tre anni, rispetto ai costi di remunerazione dell’impianto previsti dai tradizionali criteri regolatori.
Più in generale, inoltre, attraverso ulteriori impegni relativi ai propri comportamenti di offerta sul mercato all’ingrosso, il gruppo Enel ha notevolmente circoscritto la possibilità che Terna debba acquistare servizi di dispacciamento, eventualmente a prezzi elevati, anche dagli altri operatori presenti nell’area di Brindisi, quali Sorgenia, il cui procedimento è stato contestualmente chiuso rilevando l’assenza dei presupposti di legge per intervenire nei suoi confronti.
I due provvedimenti sono disponibili qui: A498A-B.
Fonte: AGCM