Il Tribunal Supremo spagnolo revoca la sentenza dell’Audiencia Provincial (Corte d’Appello) condannando Ebro Foods S.A. (in precedenza Ebro Puleva S.A.) a pagare 4,1 milioni di euro per i danni causati dalla sua partecipazione al cartello dello zucchero ai fabbricanti di prodotti lavorati con lo zucchero.
Con la sentenza revocata, la Corte d’Appello aveva rigettato la domanda di danni proposta da diversi fabbricanti di prodotti elaborati con lo zucchero, negando l’esistenza di una concertazione nei prezzi dello zucchero, essendo essa frutto di una contrattazione individuale della Ebro con ciascuno dei ricorrenti. L’Audiencia Provincial, in accoglimento della difesa ‘passing-on’ proposta dalla convenuta, aveva ritenuto che l’aumento dei prezzi dei prodotti acquistati dai ricorrenti si fosse traslato a valle nella catena di distribuzione, provocando l’aumento dei prezzi e quindi un danno ai soli consumatori. Di conseguenza, le società attrici non avevano subito alcun danno, poichè avevano trasferito il sovrapprezzo dato dal cartello sui loro acquirenti.
Al contrario, il Tribunal Supremo ha ritenuto che “l’aumento dei prezzi dei prodotti dei ricorrenti, che a sua volta avevano subito un aumento illecito dei prezzi dello zucchero utilizzato per fabbricarli, è un requisito necessario perché la ripercussione del danno abbia avuto luogo, però non è sufficiente. Ciò che è determinante è che l’acquirente diretto a cui si oppone la difesa non abbia subito danni, perché è riuscito a ripercuoterli su terzi non ricorrenti”. La Corte dichiara che la Ebro non aveva prodotto alcuna prova sufficiente a determinare tale trasferimento del danno ai terzi.
Le società ricorrenti sono:”NESTLÉ ESPAÑA, S.A.”, “PRODUCTOS DEL CAFÉ, S.A.”, “HELADOS Y POSTRES, S.A.”, “CHOCOLATES HOSTA DULCINEA, S.A.”, “ZAHOR, S.A.”, “MAZAPANES DONAIRE, S.L.”, “LU BISCUITS, S.A.”, “CHOCOLATES TORRAS, S.A.”, “ARLUY, S.L.”, “CHOCOVIC, S.A.”, “LA CASA, S.A.U.”, “PRODUCTOS MAURI, S.A.”, “DELAVIUDA ALIMENTACIÓN, S.A.” y “WRIGLEY CO, S.A.”
Fonte: CGPJ