La Commissione europea ha sanzionato la svedese Bong, le francesi GPV e Hamelin, la tedesca Mayer – Kuvert e la spagnola Tompla per un totale di 19.485.000 Euro per aver coordinato i prezzi di determinati tipi di buste da lettera e per aver predeterminato la divisione dei clienti nel mercato di riferimento in violazione dell’art. 101 TFUE.
La Commissione aveva avviato l’indagine nel settembre 2010. Grazie a questa ha accertato che la violazione ha avuto inizio nell’ottobre del 2003 e si è protratta, per tutti i partecipanti, fino all’aprile del 2008. Lo scopo del cartello era quello di dividere i clienti tra i partecipanti e di coordinare i prezzi per la vendita di buste standard-classiche e speciali-stampate, generalmente acquistate da alcuni distributori fissi e da importanti società in Danimarca, Svezia, Francia, Germania, Norvegia e Regno Unito. Attraverso una serie di accordi bilaterali e multilaterali presi dai vertici delle singole imprese, i partecipanti al cartello coordinavano le loro offerte per la partecipazione agli appalti dei maggiori acquirenti europei, accordandosi sugli aumenti dei prezzi e scambiandosi dati commerciali sensibili.
Nel comminare le sanzioni la Commissione si è basata, in particolare, sul volume di vendite effettuato dalle società cartelliste all’interno dello Spazio Economico Europeo, sull’importanza della violazione, sulla sua estensione geografica e sulla sua durata.
Per tutte le società coinvolte la produzione di buste rappresentava una grossa parte del loro fatturato annuale e, per questo motivo, la sanzione avrebbe dovuto essere pari al 10% (limite massimo stabilito dalla normativa antitrust) del loro fatturato mondiale. Tuttavia, la Commissione, esercitando il suo potere discrezionale, ha eccezionalmente ridotto la sanzione ad un ammontare che tiene conto delle caratteristiche delle aziende, della loro differente partecipazione al cartello e del fatto che tutte le aziende hanno collaborato alle indagini della stessa, ammettendo la loro partecipazione al cartello.
La sanzione inflitta dalla Commissione, in ogni caso, consente di raggiungere un adeguato livello di deterrenza per violazioni future.
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Fonte: Commissione europea
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