Con provvedimento del 28 aprile 2017, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha concluso l’istruttoria, avviata nei confronti di ABI e di undici istituti di credito, tra cui i principali operatori di mercato, accertando l’attuazione di un’intesa unica e complessa volta a concertare le strategie commerciali in relazione al nuovo modello di remunerazione del servizio SEDA.
Si tratta dell’accordo che, insieme al SEPA, ha sostituto il precedente sistema di addebito diretto delle bollette di pagamento, detto RID. Il sistema consente ai consumatori di pagare gli addebiti periodici (per esempio delle bollette delle utenze domestiche) direttamente con un prelievo dal proprio conto corrente bancario. Attualmente il sistema comprende il pagamento vero e proprio (SEPA DD) e un servizio informativo rivolto e pagato dai fatturatori (il SEDA).
In tale contesto, l’AGCM ha accertato che, nel passaggio dal vecchio sistema RID al nuovo sistema SEPA introdotto a livello comunitario anche per ridurre i costi, le imprese considerate hanno posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza, contraria all’articolo 101 del TFUE.
Tuttavia, in relazione alle peculiarità del caso di specie, l’Autorità ha ritenuto di non comminare sanzioni pecuniarie, considerata la non gravità dell’infrazione, anche alla luce del contesto normativo e economico in cui le condotte si sono svolte, nonché considerato che nel corso del procedimento le Parti hanno proposto un nuovo sistema di remunerazione del servizio che, ove correttamente implementato dalle banche, consentirà di dimezzare l’attuale costo complessivo del SEDA, con vantaggi per le imprese che se ne servono e, in ultima analisi, dei consumatori clienti finali delle utilities.
Il provvedimento è disponibile qui: I794_ch. istr._omi.
Fonte: AGCM